mercoledì 4 gennaio 2012

"Sigvard. Gli alfieri del tempo" di Rafael Medina

Si può scrivere romanzi fantasy aggiungendo ancora qualcosa di nuovo ai soliti clichet? Certamente, se si possiede sottile ironia e si riesce a creare personaggi fantastici ma con una loro forte e verosimile personalità. E il protagonista di questo romanzo, Ryan Elmorynn, ci parla, prendendo vita propria secondo pirandelliana memoria, fin dalla prefazione del libro. Ci racconta la sua storia e ci travolge con lui nei vortici di un racconto epico sapientemente ritmato e orchestrato, come una sinfonia fantasy.

Vediamo la storia.
Sigvard, il primo vampiro, attende dalla notte dei tempi il momento del duello finale. Nel suo animo malvagio la furia, il dolore e la morte albergano da secoli. Egli è sventura per il genere umano. Pianto per le generazioni passate. Inelut­tabile destino per quelle future. Contro il suo sogno allucinato di potere e dominio si schierano un gruppo di eroi. Hanno trascorso gli ultimi mille anni ad allenare Ryan Elmorynn per opporlo a Sigvard ed il giorno dello scontro è in arrivo. Accanto a Ryan, giovane giornalista e scrittore suo malgrado trasformato in vampiro, si schierano Bersot e la bella Althea, discendenti di un’antica stirpe elfica, creature immortali, alfieri del tempo, capaci di attraversarne a piacimento le pieghe. E poi Krystie-Zea, un drago dotato di una enorme forza fisica e poteri magici. Infine Ray Cobalto, potentissimo mago di razza umana, l’unico che Krystie-Zea abbia mai istruito durante la sua lunga vita. Saranno loro a scortare Ray indietro nel tempo, in pieno medioevo, per iniziare l’addestramento che durerà diversi secoli, fino al momento in cui sarà pronto a sfidare il signore dell’oscurità: Sigvard.
Il finale, benché si abbia la sensazione di poterlo intuire durante la lettura, non è affatto scontato
Sigvard. Gli al­fieri del tempo ci catapulta in un mondo senza tempo, ma dai contorni ben riconoscibili, dalle atmosfere cupe e misteriose. E' testo che strizza l'occhio al lettore con ironiche citazioni fin dal suo incipit e lo coinvolge in una storia avvincente ed epica, in un vortice di fantasia, a tratti poetico, a tratti malinconico. una storia in cui flash-back e presente convivono, fino ad incontrarsi negli ultimi capitoli, in cui gli intrecci si sciolgono e i tanti fili si incontrano in un unico filo conduttore.
Una lettura piacevole e intelligente, raccomandata anche a chi non è un appassionato del genere.

Astrid Pesarino

Sigvard. Gli alfieri del tempo. Arkadia editore

Rafael Medina

pseudonimo di Raffaele Congiu, nato a Cagliari nel 1975 ma vive e lavora a Pisa, dove attualmente svolge la sua attività di chimico specializzato.
Affascinato fin da piccolo dalle materie scientifiche, percorre fino in fondo questa sua passione, laureandosi in Chimica nel 2001 e dedicandosi alla professione nel mondo della ricerca applicata alla decontaminazione ambientale. La scienza, pur essendo parte consistente della sua vita, deve tuttavia convivere con l’interesse che l’autore mostra per l’arte e la letteratura in generale. Sedotto dalla letteratura gotica, dai romanzi fantasy e dai racconti noir e gialli, nonché dagli aforismi di Wilde e dai dipinti di Klimt, inizia a scrivere poesie e racconti brevi, per poi dedi­carsi alla stesura di romanzi. In netto contrasto con la normale vita di tutti i giorni che gli impone un solido legame con la realtà, l’autore si barcamena per riuscire a conciliare al meglio la concretezza della sua vita professiona­le con la sregolatezza e l’intemperanza tipica della fantasia.

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