giovedì 3 maggio 2012

Il noir nell'Italia che cambia di Omar Gatti

Siamo lieti di ospitare degli interventi del blogger e scrittore Omar Gatti, ideatore del blog Noir italiano. Con questo post vogliamo aprire uno spazio dedicato ad autori da scoprire e riscoprire.

C'è stato un uomo, chiamato Giorgio Scerbanenco, che ha dettato le regole e creato le basi del noir italiano. Un uomo schivo e dedito alla scrittura in maniera ossessiva, che ha dato vita a uno dei personaggi chiave della scena poliziesca italiana e raffigurato il mito della "Milano Calibro 9". Sono passati cinquant'anni dalla pubblicazione dei romanzi di Scerbanenco e l'Italia di allora, quella del boom, non esiste più.
Di cosa scriverebbe Scerbanenco oggi?
Racconterebbe di imprenditori strozzati dai debiti che s'impiccano in ufficio, di padri devastati dal dolore per la morte della figlia, uccisa dal fidanzato condannato a un anno di domiciliari. Scriverebbe di faide di mafia consumate in laboriosi paesini del Veneto e di allenze politiche per il consumo indiscriminato del territorio in Brianza. Inventerebbe un poliziotto, un commissario, che si muove in un'Italia che non ha più fede in niente e non crede in nulla, dove futuro è una parola che possono concendersi in pochi. 
Questo scriverebbe Scerbanenco, oggi, con il suo stile asciutto e fotografico.
E noi lo leggeremmo, pensando, come sempre, che sia solo finzione.

Omar Gatti


Concordiamo perfettamente con le parole di Omar e invitiamo chi si cimenta nel genere giallo e noir a leggere questo autore imprescindibile. Vorremmo far notare come Scerbanenco, dopo l'esordio nel giallo con la figura di Arthur Jelling negli anni '40, raggiunse il successo solo dalla metà degli anni '60, ideando una serie di gialli che aveva per protagonista l'ex chirurgo Duca Lamberti. Questo perché? Perché dopo lunga elaborazione è riuscito a creare un giallo totalmente italiano e non uno scimmiottamento di quello anglosassone. Consiglio dunque quegli scrittori che, innamorati, anche giustamente, del mistery e noir americano, si sforzano di riproporre le loro storie in contesti americani o inglesi, non solo a volte inverosimili, ma profondamente lontani dal nostro modo di pensare, di provare a leggere anche questo grande maestro.
Basta scegliere Venere privata e Traditori di tutti che non a caso vinse nel 1968 il prestigioso premio francese Gran prix de littérature policière. Sufficienti per capire che anche la nostra banale Italia offre ottimi spunti per scrivere capolavori, se si sa creare le giuste atmosfere e dare il giusto ritmo alla narrazione. Gli spunti poi non mancano nemmeno oggi, come ci suggerisce Omar Gatti.
Il problema è che i colossi, perchè di colossi si tratta, americani (basti citare Ellroy) hanno oscurato i nostri autori come Scerbanenco appunto, o Loriano Machiavelli, che però non sono da sottovalutare e soprattutto da leggere. Per documentarvi vi invito a visitare proprio io blog di Gatti:

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