mercoledì 16 marzo 2011

1861-2011: Liberi non sarem se non siam uni


“Liberi non sarem se non siam uni” canta Alessandro Manzoni ne Il proclama di Rimini.
A proposito di questo verso l’autore diceva, come ricorda Cesare Cantù nelle Reminescenze su Alessandro Manzoni, di aver fatto per l’unità d’Italia “il più grande dei sacrifizi, quello di scrivere scientemente un brutto verso”.

“Gl’Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina; …. pensano a riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro.”
Massimo D’Azeglio (1798-1866), I miei ricordi      

1 commento:

  1. E cosa vuol dire riformare gli italiani? come riformare un popolo come il nostro? come farlo se tutto attorno a noi ci indica un imbarbarimento, o solamente un degrado civile? e chi dovrebbe dare l'esempio?
    Tutte queste domande ovviamente rimangono in sospeso come una cappa di smog che non ci fa riflettere ma, anzi, ci irrita. l'avere dubbi non è moderno.

    RispondiElimina