Forse non tutti
sono cresciuti a “pane-e-Walt Disney” come la sottoscritta, ma credo che la
Sirenetta Ariel sia nota a chiunque. Chi non è rimasto affascinato dal suo
spirito avventuroso e dalle soffici onde dei suoi capelli rossi? Una splendida
principessa marina innamorata di un umano (e che umano, oserei aggiungere)
disposta a tutto pur di coronare il proprio sogno tramutando la sua coda da
pesce in due bellissime gambe, persino cedere la sua voce melodiosa alla strega
degli abissi. Allora, ve la ricordate Ariel?
Be’,
dimenticatevela!
Le sirene che
navigano fra le righe dell’omonimo romanzo, scritto dall’autrice statunitense
Tricia Rayburn, edito da Piemme e primo capitolo di una promettente trilogia,
non hanno nulla a che vedere con Ariel.
Vanessa,
diciassettenne insicura e piena di paure, viene improvvisamente privata della
colonna portante della sua vita: la sorella maggiore Justine, annegata
misteriosamente mentre si trovava con il resto della famiglia alla casa al
mare, a Winter Harbor, nel Maine.
Dopo quella
notte per Vanessa nulla sarà più lo stesso e il desiderio di fare luce sulla
tragica scomparsa della sorella, in seguito anche alla scoperta di alcuni fatti
che Justine le aveva tenuto segreti, la costringerà ad affrontare le proprie
paure. Ad accompagnarla nelle indagini ci sarà Simon, amico d’infanzia e
fratello del ragazzo di Justine, Caleb, scomparso nel nulla dopo la sua morte.
Fatti
inspiegabili e personaggi insoliti cominceranno ad affiorare nella vita di
Vanessa, mentre i corpi di alcuni uomini del posto riemergono dal mare, privi
di vita e con un’inquietante sorriso stampato sul volto.
Cosa sta
succedendo a Winter Harbor? Cosa si nasconde nell’oscurità delle acque marine?
Un libro
apprezzato, ma anche criticato dai lettori per via del titolo rivelatore. In
realtà, pur sapendo che le creature immortali protagoniste del romanzo sono
delle sirene, vi posso assicurare che verrete trascinati nelle profondità di
questa storia senza però riuscire ad afferrare fino in fondo la vera essenza di
questi esseri pericolosi, affascinanti e soprattutto spietati. Ma l’importante,
date retta a me, è che loro non afferrino voi!
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