Riceviamo – io in particolar modo, poi, che sono qui il più irascibile – sempre più numerose mail di cui cito testualmente due esempi magistrali
1. Salve dove posso mandare il mio manoscritto? grazie e arrivederci=)
NDR: la firma non è stata omessa, semplicemente non c’era, come pure l’introduzione. La mail era un palese nikname.
2. Ecco a Voi il mio cv di lettrice.
NDR. La firma è stata omessa, le altre parti no: erano state ritenute superflue dalla mittente.
Per quale motivo, mi chiedo e lo chiedo a voi, dovrei perdere il mio tempo a leggere un qualunque testo – letterario, saggio, articolo o CV – di qualcuno che non trova neppure il tempo per scrivere nel testo di una mail: “Buongiorno, mi chiamo Ugo Foscolo gradirei sapere / inviarvi/rendervi noto …. Saluti.” Anche se non sono cordiali ve bene lo stesso, ed anche se non sono distinti, cari, ma via … almeno saluti! Io saluto il mio cane e il mio coniglio prima di uscire di casa! Anche mia moglie, persino dopo averci litigato, magari indirizzandola a quel celebre paese, ma un a saluto lo si fa sempre. Non state scrivendo un blog, e se anche fosse, davvero non riuscite a scrivere nulla di più di quanto riportato integralmente sopra? E ho citato solo due esempi, ricevuti oggi a breve distanza l’uno dall’altro. E poi perché mai “arrivederci” se mai ci si siamo incontrati ed a quale scopo dovrei rivedervi se non siete in grado di profferire più di 10 parole?
In epoca di indignati mi indigno anche io: siate educati anche nelle mail, tanto più se è la prima che inviate quella con cui vi presentate … non fatemi un romanzo che mi incavolerei comunque, ma qualcosa che mi almeno mi faccia dire “Oh guarda che persona a modo e cortese. Vediamo se la sua opera ed il suo CV valgono il contenuto di tanta educazione”.Saluti cordiali, distinti e cari
FIRMATO Stefano Bisacchi
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